Andreotti diceva che i matti si dividono in due categorie: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che vogliono riformare le ferrovie.
Mi permetto di parafrasare la sua battuta e direi questo: gli amanti delle cause perse si dividono in due categorie: quelli che vogliono il ritorno del re e quelli che dicono che Berlusconi è ineleggibile.
Una legge del 1957, quando, si noti bene, la televisione “commerciale” in Italia era ancora nella mente di Giove, pare escludere l’eleggibilità di Berlusconi in Parlamento.
Ora, a parte il fatto che l’interpretazione della norma è controversa, oggi sul Corriere l’ex presidente della Corte Costituzionale Capotosti afferma che non ritiene sia applicabile a Berlusconi, come si fa a porsi il problema dell’eleggibilità di una persona che è stata eletta sei volte con milioni di voti?
Abbiamo sbagliato tutto per vent’anni? Può darsi… E chi glielo dice ai milioni di elettori che l’hanno votato, e ai molti più milioni che, magari malvolentieri, l’hanno avuto come presidente del Consiglio, che quello lì non ci doveva essere.
E chi glielo dice a Clinton, Bush, Obama, Blair, Cameron, Sarkozy, Hollande, Merkel etc. etc. che abbiamo scherzato?
Non ci potremmo occupare di qualcosa di più serio?
Ha ragione Renzi: finché la sinistra si occupa non di vincere e di risolvere i problemi dell’Italia, ma di squalificare l’avversario, non diventeremo mai un Paese serio.
Ma tanto la colpa è sempre del Nemico diabolico, del Gobbo, della Cia, del Vaticano…
Mai, non dico un’auotocritica, ma almeno un po’ di realismo.
Non parliamo poi della proposta di legge per non far presentare alle elezioni il Movimento 5 stelle… Qui non c’è nemmeno la scusa dell’interpretazione di una legge fatta ai tempi di Nilla Pizzi e per tutt’altro obiettivo: c’è il tentativo di pasteggiare su un cadavere che, al momento, appare invece molto vitale.
Uno lo dichiari ineleggibile, gli altri li elimini da subito; insomma tutta l’Italia felice correrà a votare per la sinistra, come le altre volte…
Povera Italia!